E’ stato pubblicato lo scorso ottobre l’articolo
“Iffland M, Livingstone N, Jorgensen M, Hazell P, Gillies D. Pharmacological intervention for irritability, aggression, and self-injury in autism spectrum disorder (ASD). Cochrane Database Syst Rev. 2023 Oct 9;10(10):CD011769. doi: 10.1002/14651858.CD011769.pub2. PMID: 37811711; PMCID: PMC10561353.”
https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD011769.pub2/full

Il tema è di estrema importanza perché gli psicofarmaci, in particolare gli antipsicotici, sono assunti da moltissime persone con disturbi dello spettro autistico a tutte le età e, quasi sempre, l’assunzione iniziata in tenera età continua per tutta la vita.
La mission della Fondazione Cochrane è quella di esaminare la letteratura scientifica per evidenziare fino a quale punto e con quale rigore metodologico vi sono prove dell’efficacia dei farmaci in una determinata condizione, nella fattispecie per i sintomi di irritabilità, aggressività  e autolesionismo nei disturbi dello spettro autistico.
Antonella Foglia, presidente di ANGSA Marche, ha tradotto le conclusioni dell’articolo nella sua pagina facebook.
Eccole
“Quali farmaci riducono l'irritabilità, l'aggressività o l'autolesionismo nelle persone nello Spettro Autistico (ASD)?
• Solo 3 classi di farmaci hanno mostrato una riduzione dell'irritabilità, dell'aggressività o dell'autolesionismo rispetto al placebo (un farmaco fittizio). I farmaci antipsicotici atipici (di seconda generazione) probabilmente riducono l’irritabilità e l’aggressività, ma sembrano avere effetti scarsi o nulli sull’autolesionismo. I farmaci correlati al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) possono ridurre l’irritabilità, sebbene l’evidenza sia incerta. Anche i neurormoni (ossitocina e secretina) possono ridurre l’irritabilità, ma siamo molto incerti sulle prove.
• Gli antidepressivi sembrano non avere alcun effetto sull'irritabilità. Gli studi non hanno riportato gli effetti degli antidepressivi, dei farmaci correlati all’ADHD e dei neurormoni sull’aggressività o sull’autolesionismo.
• Gli studi hanno riportato un'ampia gamma di effetti indesiderati, ma solo gli antipsicotici atipici, i farmaci correlati all'ADHD e i neurormoni hanno mostrato prove di un rischio più elevato di effetti indesiderati rispetto al placebo.
Cos’è il disturbo dello spettro autistico (ASD)?
L’autismo è un disturbo che colpisce lo sviluppo fisico, mentale e comportamentale del bambino. È una disabilità permanente che inizia nell’infanzia ma continua per tutta l’età adulta. Le persone con autismo possono avere difficoltà a comunicare e interagire con il mondo. Tuttavia, l'autismo colpisce ogni persona in modo diverso e può essere più o meno grave in persone diverse, per questo viene descritto come un disturbo dello “spettro”. Alcune persone con disturbo dello spettro autistico (ASD) possono essere irritabili, arrabbiate o aggressive, o ferirsi fisicamente (autolesionismo), che sono "comportamenti preoccupanti" che possono essere difficili da gestire e angoscianti per la persona.
Come vengono gestiti i comportamenti preoccupanti?
I comportamenti preoccupanti vengono spesso gestiti con vari tipi di farmaci che sono stati sviluppati per trattare altre condizioni. Ciò significa che la loro efficacia per comportamenti preoccupanti è in gran parte sconosciuta e possono causare effetti indesiderati gravi e vari che colpiscono tutte le parti del corpo. Per esempio:
• cuore e polmoni;
• lo stomaco e l'apparato digerente;
• il sistema immunitario;
• movimento, articolazioni e ossa;
• stato d'animo ed emozione.
Cosa volevamo scoprire?
Volevamo sapere quali tipi di farmaci fossero efficaci nel ridurre i comportamenti preoccupanti nelle persone con ASD e se causassero effetti indesiderati.
Cosa abbiamo fatto?
Abbiamo cercato studi che indagassero su eventuali farmaci utilizzati per gestire comportamenti preoccupanti. Gli studi hanno confrontato il farmaco con il placebo (un farmaco fittizio) o con un altro farmaco. Le persone coinvolte negli studi potevano essere adulti o bambini, ma tutti avevano ASD con comportamenti preoccupanti. Abbiamo confrontato e riassunto i risultati degli studi e valutato la nostra fiducia nelle prove, sulla base di fattori quali i metodi e le dimensioni dello studio.
Cosa abbiamo trovato?
Abbiamo trovato 131 studi con 7014 persone. La maggior parte degli studi ha coinvolto bambini, sebbene alcuni studi abbiano coinvolto sia bambini che adulti, o solo adulti. Gli studi hanno esaminato una vasta gamma di farmaci, compresi quelli solitamente usati per trattare la schizofrenia o il disturbo bipolare, la depressione, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), convulsioni, problemi emotivi, cuore e polmoni, demenza, morbo di Parkinson e ansia. Gli antipsicotici atipici (di seconda generazione) sono solitamente usati per trattare la schizofrenia o il disturbo bipolare. Probabilmente riducono l’irritabilità, ma potrebbero avere un effetto minimo o nullo sull’aggressività e sull’autolesionismo. Le persone che ricevono antipsicotici potrebbero avere maggiori probabilità di sperimentare effetti indesiderati come aumento dell’appetito, vertigini, sedazione (rallentamento del pensiero e del movimento), sonnolenza, stanchezza e tremore rispetto a coloro che non ricevono alcun trattamento o altri farmaci. Le persone che ricevono antipsicotici potrebbero non avere né più né meno probabilità di sperimentare altri effetti indesiderati rispetto a quelli che ricevono placebo. I neurormoni (come l’ossitocina e la secretina) possono avere un effetto da minimo a piccolo sull’irritabilità, ma nessuno studio ha riportato dati sugli effetti dei neurormoni sull’autolesionismo o sull’aggressività. Le persone che ricevono neurormoni potrebbero non avere né più né meno probabilità di sperimentare effetti indesiderati rispetto a quelli che ricevono placebo. I farmaci correlati all’ADHD possono ridurre l’irritabilità ma potrebbero non avere alcun effetto sull’autolesionismo. Nessuno studio ha riportato dati sull’aggressività. Le persone che ricevono farmaci correlati all’ADHD potrebbero avere maggiori probabilità di sperimentare effetti indesiderati come sonnolenza, stanchezza, mal di testa, difficoltà a dormire e diminuzione dell’appetito. Ma potrebbero non avere né più né meno probabilità di sperimentare altri effetti indesiderati rispetto a quelli che ricevono il placebo. Gli antidepressivi possono avere effetti minimi o nulli sull’irritabilità. Nessuno studio ha riportato dati utili per l’aggressività e l’autolesionismo. Le persone che ricevono antidepressivi potrebbero avere maggiori probabilità di sperimentare effetti indesiderati come comportamenti impulsivi e movimenti o suoni ripetitivi (stereotipie) rispetto al placebo. Ma potrebbero non avere né più né meno probabilità di sperimentare altri tipi di effetti indesiderati rispetto a quelli che ricevono il placebo.
Quali sono i limiti delle prove?
La maggior parte degli studi è durata meno di 3 mesi e pochissimi studi hanno coinvolto adulti. Pertanto, non siamo sicuri se gli stessi effetti si vedrebbero per un periodo di tempo più lungo o negli adulti.
Quanto sono aggiornate le prove?
Gli autori della revisione hanno cercato studi pubblicati fino a giugno 2022”
Ci tengo a sottolineare quanto segue: “gli antipsicotici atipici potrebbero avere un effetto minimo o nullo sull’aggressività e sull’autolesionismo, stando alle sperimentazioni randomizzate controllate”, mentre questi sintomi sono quelli per i quali più spesso tali farmaci vengono prescritti. “La maggior parte degli studi è durata meno di 3 mesi e pochissimi studi hanno coinvolto adulti. Pertanto, non siamo sicuri se gli stessi effetti si vedrebbero per un periodo di tempo più lungo o negli adulti” Non è raro che i farmaci col tempo perdano di efficacia e, come dice la Cochrane Collaboration, gli effetti positivi, già dubbi per quanto riguarda aggressività e autolesionismo, non si sa se persistano dopo tre mesi di trattamento. E’ bene che la Cochrane Collaboration abbia trattato questo tema, le cui conclusioni dovrebbero stimolare la comunità scientifica a cercare soluzioni diverse dagli antipsicotici per l’aggressività e l’aulesionismo, che tanto spesso complicano l’autismo.

Daniela Mariani Cerati